Ti chiedo di pensare a quante volte avresti voluto dire di No nella tua vita?
“No” a qualsiasi cosa.
“No” a fare qualcosa che non vuoi.
“No” ad accettare qualcosa che è inaccettabile per te.
“No” a compromettere i tuoi valori.
Ti chiedo di pensare a quelle volte in cui il tuo interiore urla Noooo, ma dalla tua bocca esce nient’altro che un SI, rassegnandoti, digrignando i denti, mordendo, ma accettandolo.
Cosa succede si finisci per essere così d’accordo? Cosa succede se preferisci il peso di accettare a dire di NO? Sembra che il dire NO possa offendere o arrabbiare o dispiacere l’altra persona. O forse hai paura di non sentirsi abbastanza considerato, buono, efficiente, così affidabile e sarai lasciato in disparte, solo e senza amore.
O forse hai paura? Di cosa hai paura? Che non ti tengano in considerazione? Paura di non essere chiamato, che non ti considerino più, di non essere più una persona di fiducia o essere licenziato dal lavoro? Hai paura che non ti vorranno più bene?
Dire “NO” è uno dei diritti che abbiamo in quanto esseri umani.
Abbiamo il diritto di scegliere le nostre opzioni per tutto.
Per sapere cosa vogliamo in ogni momento, per prendere le decisioni che riteniamo migliori per ciascuno di noi.
Dire “NO” è una di quelle opzioni e, direi, una di quelle fondamentali.
E’ ciò che definisce i nostri limiti, è ciò che ci collega al nostro spazio di privacy, autonomia, indipendenza.
È quella zona in cui scegliamo di rispettare la nostra libertà.
In breve, è la nostra zona di dignità.
Dire NO è poter esercitare uno dei diritti che ci sono sacri, per rispettare noi stessi. Dire NO significa valorizzarci.