GUARIRE LE FERITE DELL’INFANZIA CON LA MADRE…

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La madre assente

 

Il conflitto con nostra madre consiste nel percepirla come negativa, fredda, distante e inaccessibile.

Molti dei nostri conflitti o difficoltà hanno a che fare con il modo in cui concepiamo il rapporto con nostra madre.

La madre a livello psicologico rappresenta il femminile, il sostentamento, il nutrimento e l’amore incondizionato.

Sebbene tutti abbiamo un’idea di come sia una madre ideale, la verità è che ci sono diversi tipi di madri, alcune più calde e altre più fredde e distanti che possono essere lontane dal modello di amore ideale.

Se percepiamo nostra madre fredda o inaccessibile, insomma, se non abbiamo un concetto positivo di lei, verrà a mancare un pilastro fondamentale della nostra vita, nel senso che ci mancherà un modello o un riferimento corretto o adeguato per imparare a manifestare l’amore incondizionato verso noi stessi. Quando questo pilastro fallisce, tutto il resto vacilla.

In definitiva, il rapporto con nostra madre è strettamente legato all’amore che elaboriamo noi stessi  e alla nostra abbondanza.

Alcuni conflitti derivati dal rapporto con nostra madre sono:

–              Problemi di nutrizione.

–              Incapacità di godere dei piccoli piaceri.

–              Comportamento rischioso, malsano e disattenzione.

–              Mancanza di autostima e rifiuto di sé.

–              Mancanza di auto-motivazione.

–              Dipendenza affettiva.

–              Abbondanza.

–              Problemi legati alla sessualità, principalmente per gli uomini.

Il passato non può essere cambiato, ma può essere ordinato e ristrutturato, come facciamo nel percorso degli Archetipi dei genitori.

Quando il passato è illuminato e ordinato, il passato cambia e così cambia il tuo presente.

Da adulti e indipendentemente dalla nostra età, continuiamo a portarci dentro un concetto infantile di ciò che la nostra madre fisica significa per noi. Ed è proprio da adulti che abbiamo la responsabilità di cambiare questo concetto per amarci e rispettarci a prescindere da quello che sono state le nostre esperienze con i nostri genitori. In questo caso con la madre.

Le mamme, nel loro ruolo, fanno il meglio che possono. In questo senso nessuna di loro è perfetta e portano anche i propri condizionamenti delle generazioni precedenti, come voi e devi toglierla dal tuo piedistallo, giacché che lei è una persona come te con tante falle emozionali.

Per questo, se volessimo andare alla radice del problema non ci arriveremmo mai.

Ecco perché il cambio di focus risiede in te.

La parte è in ogni cosa e tutto è nella parte.

Quando guarisci i tuoi comportamenti e inizi ad amare te stesso, stai guarendo tutto perché smetti di trascinare le erbacce delle generazioni precedenti.

Riconciliarsi con tua madre è riconciliarti con il femminile che c’è in te (uomo e donna che sia, tutti abbiamo le due parti) e questo significa cercare il tuo sostegno materiale e soprattutto amorevole e affettivo. Nella misura in cui ti riconcili con gli aspetti legati al seno interno, guarisci la madre che è in te e naturalmente migliori il rapporto con la tua madre fisica.

Lavorare con la tua madre interiore significa accedere all’immensa fonte di amore nel rispetto di te stesso.

È importante, indipendentemente dall’età, tornare alla nostra infanzia, rivedere i nostri ricordi, vederli e riconoscerli, perché abbiamo troppi momenti dimenticati e bloccati.

Solo riconoscendo il nostro bambino interiore, riusciamo a guadagnare forza per andare avanti, lasciandoci dietro tristezza, amarezza, abbandono, riconoscendo che è ora di andare avanti, non per gli altri, ma per te stesso.

Lavorare per curare le nostre ferite infantili è una meravigliosa esperienza di amore per sé stessi che ci portano all’integrità, accettazione e comprensione. Le ferite infantili vengono ereditate così come i modelli di vita o la lealtà familiare.

È importante in questo processo conoscere l’infanzia dei nostri genitori, anche dei nonni, per capire meglio cosa abbiano dovuto vivere, senza giudizio, senza critiche, per poterci liberare dal pesante zaino di risentimenti e tristezza.